Non vedeva l'ora di andare a dormire

Non vedeva l'ora di andare a dormire.

Tutto il giorno passato con gli occhi pesti di sonno.

Arrivò a casa distrutto, sfinito.

La porta d'ingresso era aperta.

Trovò sua moglie spaparanzata davanti alla tivù.

Guardala lì.

Ubriaca fradicia, naturalmente.

Tutto il giorno passato davanti alla tivù, in compagnia della bottiglia di whisky.

La casa in disordine, la roba da vestire sparsa per terra, i piatti che son tre giorni che son lì.

Ma lui era troppo stanco per badare a queste cose.

Il letto sfatto e sporco, il bagno in disordine.

Era davvero troppo stanco per badare a queste cose. Non ce la faceva ad arrabbiarsi.

Avrebbe dovuto dirle una parola gentile, qualcosa, per capire perché, cosa era successo fra loro due, quando si erano persi l'un l'altro, oppure magari ci voleva una bella sfuriata.

Ma era troppo, troppo, troppo stanco.

E poi, sarebbe servito a qualcosa? Non sarebbe servito a niente.

Pensava, mettendosi il pigiama, scuotendo la testa.

Prima di gettarsi a letto, le pastiglie.

Rovistava nell'armadietto del bagno, quando si accorse di una cosa.

Cosa ci faceva lì dentro il Rinfoltin Forte contro la calvizie, che lui i capelli ce li aveva ancora tutti?

Si guardò meglio intorno. Qualcosa non quadrava.

Uscì sull'ingresso.

Guardo' il giardino, la strada d'ingresso, il numero civico.

Era il 33.

Ma lui abita al 35.

Si chiuse dietro la porta d'ingresso, entrò nel portoncino affianco, e quando suonò sua figlia Ely gli corse incontro, urlando "papà, papà, papà!"

Sua moglie, vedendolo, gli disse: "Cosa fai già in pigiama?"

"Ho tanto sonno, e non vedo l'ora di andare a dormire".