Prendi un numero
In ogni ipermercato cè il reparto gastronomia, dove ti danno il numerino per fare la fila.
Un bimbo si prende il numerino, e mentre aspetta esce dallipermercato: la vita nella sua pienezza e beltà gli si apre innanzi, nuove prospettive, ampi orizzonti.
Cresce, studia, si trova un lavoro, uno di quelli che ti danno belle soddisfazioni. Ogni tanto però si ricorda che deve passare al reparto gastronomia.
Si sposa: una bella cerimonia, due bei gemellini. Il sorriso di quei due pargoletti non può cancellare del tutto la condanna che pende sulla sua testa: deve passare ancora dal reparto gastronomia.
Cambia casa: la famiglia si allarga, la casa è più grande, e alle finestre ci sono le tende a fiori come quelle che cerano a casa della nonna. I colori, la luce, lodore dei mobili nuovi riescono a mitigare un po il suo dramma interiore e langoscia che lo dilania dal di dentro: deve ancora passare al reparto gastronomia
I bimbi tornano dal primo giorno di scuola. Le loro manine paffute tracciano i primi ghirigori sui quaderni: per un papà lemozione è grande, il cuore palpita forte e si stringe. Due lucciconi scendono dagli occhi del babbo, ultimamente un po ingrigito. Papà, papà, che cosa hai, stai bene?, chiedono le voci flautate dei piccini, ignari della tragedia morale che il babbo rimugina dentro di sé. Niente, niente, dice il babbo, con la voce rotta dai singhiozzi a stento repressi. La fatale scadenza si avvicina pericolosamente: il reparto gastronomia si fa prossimo.
Passano le stagioni, gli anni, i figli crescono: sembra ieri che erano alti così, e oggi vanno già alluniversità. Il babbo sente nelle ossa il tempo che scorre, e ogni tanto dà unocchiata al numerino che aveva preso una mattina fredda di gennaio, tanti anni fa, al reparto gastronomia: lha incorniciato, e sotto ci ha scritto: numero li brevi sogni della vita. Sode un ding lontano: chiamano il suo numero.
La mattina dopo bacia sulla fronte i figli ormai giovanotti, bacia per lultima volta la moglie, e parte da casa con poche cose: un pezzo di pane, due stracci per vestirsi. Si reca al reparto gastronomia.
Lipermercato è ormai chiuso da tempo: oggi hanno aperto solo per lui, aspettavano solo lui, tutti gli altri non contano. Il cliente si avvicina al banco gastronomia, ormai stanco e sfibrato da tanta attesa, e ordina: Due etti di salame. Mi dispiace, labbiamo finito, è la risposta che riceve.
Allora mi dia una bella fetta di fontina Deve fare la fila al reparto formaggi. Laggiù, vede? E mi raccomando, prenda il numerino!
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