Scotch, parte II:
L'Impero poltrisce ancora

La "Keine Gegestaende Auf Dem Fenstern Werfen" viaggiava a velocità assurda, verso i confini della Galassia, dove ci stava il Pianeta Passataverace.

Scotch osservava le stelle sparire a velocità assurda, dietro il cetriolone spaziale. Osservava anche o' Compiute di Bbordo che giocava a "forza quattro" contro sè stesso, barando, e quindi perdendo. Osservava l'interessante pornazzo che davano su canale 937 della TVP - la Tivù Porca, l'unico canale che si prendeva bene in tutta la Galassia. Chissà come mai.

Scotch sorseggiava amabilmente il suo scotch, seduto di fronte al caminetto, con le pantofole calde, e un gatto in grembo. Certo che l'aveva arredata proprio bene, la sua astronave. "Oh, io coll'astronave ci lavoro, mica la uso solo nei uichènd!", diceva, giustificando le spese folli. Certo chepperò magari un quadro che, a grandezza naturale, raffigurava Sandra Milo che scorreggiava, se lo poteva risparmiare.

"Capitano, capitano, gavemo un problema dell'ostrega! Curève! Curève! Ostia santissima!".

Era Bepi il Robot di Bordo, che faceva la manutenzione dell'astronave, curava le riparazione, preparava il caffelatte e poi lavava i piatti, e portava le pantofole calde al capitano.

"Uè! Aeh! Mo' arriva bello bello il robbò polentone, che ccià la disgrazia!", intervenne Gennarì O' Compiute Di Bbbordo. "Uè! Currite, currite, chillo viene accà, urla, s'aggita tutto... con calma e per favore, accà le cose si chiedono con calma e per favore, iammebbello, ià!

"Te tasi, terùn d'un compiuter"! Capitano, xè capità una disgrassia! No xè possibile! Aaaaaha, maria vergine! Una meteora! Una meteora grossa frà una zuca! Gà forà lo scafo! Gà fato un buso largo come la mona de quea putana de la mia morosa che mà molà per andare drìo a un mona de Cavarzere che se li ciapo..."

Scotch afferrò la gravità della situazione: finì d'un fiato lo scotch, buttò il gatto dentro il caminetto, si mangiò le pantofole ed esclamò:

"Bepi!"

"Comandi, sior comandante!"

"Ricordati la prossima volta di portarmi le pantofole di marzapane, non quelle di lana: la lana mi resta sullo stomaco!"

"E il gatto dentro il caminetto?"

"Lo voglio ben cotto."

(continuerà)