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MONICA

tu non
ci sei più

il nulla
senza di te

le mie ore
sono vuote

tutte
quante
vuote

ma ci sono
attimi

in cui
mi manchi di più

ad esempio
adesso

che devo
appendere un quadro

e mi serve
qualcuno

che regga
il chiodo

 


attenzione
vernice grigia fresca
non toccare

Spaghetti, pollo, insalatina una tazzina di caffè, riesco a malapena a mandar giù...Arriva una biondona
con la tuta da meccanico

Un mercoledì come tanti altri, nell'ufficio investigativo McSblarf.

Spaparanzato sulla poltrona, piedi sulla scrivania, il detective McSblarf contribuisce al Prodotto Interno Lordo della sua Nazione nell'unico modo che conosce: bevendo gin e ruttando verso il soffitto, cercando di intossicare il moscone che ruota attorno al lampadario.

Lo si potrebbe dire in attesa di qualche cliente, di un caso intricatissimo da risolvere, che lo porti nei bassifondi della città a sgrullare le ossa a qualche informatore, a pestare qualche negro, a pedinare qualche losco finanziere, magari qualche politicante che, oltre alle delinquenze legali dell'attività politica, fa anche contrabbando di poenta e osei, oppure fa il tenutario di alcune case di gioco con annessa casa d'appuntamenti con annessa casa delle bambole con annessa casa delle libertà: beh, sì, diciamo che il detective McSblarf potrebbe essere in attesa di tutto ciò, uh, come no?

Mi sa invece che potrebbe essere in inutile attesa della strepitosa cliente bionda tutto chanel n.5 che sta aspettando da venticinque anni, ma mi sa che anche per stasera Lei non è arrivata, lui intanto ha finito il carburante alcolico consistente in acquavite ottenuta dalla fermentazione e dalla successiva distillazione di cereali aromatizzati con bacche di ginepro, comunemente detta gin, eqquindi mi sa che anche per stasera buonanotte suonatori, chiude bottega, e va a casa a smaltire l'eccesso di acquavite ottenuta dalla fermentazione e dalla successiva distillazione di cereali aromatizzati con bacche di ginepro, comunemente detta gin.

Chiude imposte e persiane, chiude il rubinetto dell'acqua, chiude il gas, chiude la patta delle braghe, chiude il conto in banca; sta per chiudere anche la luce, quando si accorge che il moscone ha infine ceduto ai gas accumulati negli strati alti dell'atmosfera, e ne approfitta per spalmiaccicarlo con la rivistaccia arrotolata che usa di solito per spalmiacciccare i mosconi dopo che li ha intossicati. Distrattamente, legge un titolo sulla rivistaccia zozza:

'CONTINUA IL MISTERO DELLE INCUDINI DI POLISTIROLO
La polizia brancola nel buio, i ciechi anche'

I giornali non sanno più cosa inventare, concluse amaramente, gettandola nel cestino che nessuno svuota.

Spense la luce, aprì la porta, e gli apparve una biondona strepitosa, tutta curve, zucchero e chanel n. 5

(MA...MA..MA)

che, con labbroni rossissimi,

(PROPRIO LEI! LO SAPEVO CHE PRIMA O POI...)

socchiudendo i teneri labbroni

(NON FARE COSI'! NON FARE COSI'! NON FARE COSI' CHE SONO DEBOLE DI CUORE!)

strizzando gli azzurrissimi occhi

(NO! ODDIO! IL CUORE! DIO! LE MIE PASTIGLIE! MI SENTO MALE!)

scuotendo i lunghi capelli biondi

(IO, EVERETT JULIUS MC SBLARF, NEL PIENO POSSESSO DELLE MIE FACOLTA', LASCIO...)

che ricadevano soffici e languidi sulle biachissime spalle

(QUESTO E' UN BEL MODO DI MORIRE D'INFARTO, VE LO DICO IO!)

e sullo splendido corpo dalle curve morbide, strizzato dentro una tuta da meccanico di due taglie più piccola del necessario

(EHI! CHE SCHERZI SONO QUESTI?)

e sue le labbra rossissime che comunicavano la sua ferma intenzione di rilevare la lettura del contatore del gas, onde poter fatturare correttamente il conguaglio mensile di cui all'artt. 453 bis e 45 bis del Regolamento.

(EH? IL CONTATORE DEL GAS?)

Mc Sblarf resta senza parole.

Lei entra, legge il contatore del gas, e se ne va, senza salutare.

"Mavaffanculo!"

imprecò McSblarf.




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