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  ALE, TORNA!

  Ale,
  cara,
  ti prego
  torna!

  sono passate
  tre settimane
  ormai!

  eddai,
  facciamo pace!

  il mio cuore
  ha bisogno di te!

  i miei occhi
  hanno bisogno di te!

  le mie mani
  hanno bisogno di te!

  il mio lavandino
  ha bisogno di te!

  (non so più dove
  mettere i piatti sporchi!)

 


attenzione
vernice grigia fresca
non toccare

Mia nonna lo diceva sempre che oggi un bucato bianco non basta più! Ah, santa donna!Quella sera che pioveva
freddo e bagnato

Rientrò quella sera che pioveva. Solo il gin che aveva in corpo l'aveva ricondotto a casa, e solo la fiaschetta gli teneva compagnia in quella fredda notte, che pioveva freddo e bagnato e non si vedeva niente perché era buio, e faceva buio perché era ormai notte.

L'acqua incessante spazzava via le lordure di quella lurida città marcia e corrotta, da quei luridi marciapiedi marci e corrotti, da quelle luride fermate d'autobus marce e corrotte, dove vecchini marci e corrotti aspettatavano autobus marci e corrotti, ma la loro attesa era vana, tanto c'è sempre sciopero degli autobus, e allora hai voglia ad aspettare.

La pioggia gli entrava dal collo del trench spiegazzato, unto, sporco e rattoppato; la pioggia gli inzuppava la chesterfield spiegazzata, unta, sporca e rattoppata; dalle tasche del trench tirò fuori un mazzo di chiavi fatto di una sola chiave, una chiave spiegazzata, unta, sporca e rattoppata; la infilò nella toppa di un portone spiegazzato, unto, sporco e rattoppato. La chiave non girava. Ma d'altra parte il portone non aveva neanche una toppa della serratura.

Con un calcio, aprì il portone. Sulle scale, barboni macilenti e puzzolenti dormivano sui gradini. Cani macilenti e puzzolenti dormivano acccanto ai barboni macilenti e puzzolenti. Gatti macilenti e puzzolenti, approfittando del sonno dei cani macilenti e puzzolenti, dormivano accanto ai cani e ai barboni macilenti e puzzolenti. Topi macilenti e puzzolenti, approfittando del sonno dei gatti macilenti e puzzolenti, dormivano accanto ai gatti, ai cani e ai barboni macilenti e puzzolenti. Elefanti macilenti e puzzolenti, approfittando del sonno dei topi macilenti e puzzolenti, dormivano accanto ai topi, ai gatti, ai cani e ai barboni macilenti e puzzolenti. In disparte, il domatore di elefanti aspettava che gli elefanti si svegliassero, per portarli al fiume a lavarsi, che lì dentro c'era una puzza che non ti dico.

("E i topi, i gatti, i cani e i barboni macilenti e puzzolenti? Oh, che s'arrangino, a me mi pagano per lavare solo gli elefanti, cazzo vuoi?")

McSblarf salì per le scale incespicando nei barboni, che si svegliavano imprecando e incespicando nei cani, che a loro volta si svegliavano imprecando e incespicando nei gatti, che a loro volta si svegliavano imprecando e incespicando nei topi, che a loro volta si svegliavano imprecando e incespicando negli elefanti, che a loro volta si svegliavano imprecando e incespicando nei domatori di elefanti, che finivano schiacciati dalle zampone dei pachidermi.

Arrivato all'ultimo piano, McSblarf cominciò a menar calci alla sua porta, cominciò a menar pugni, cominciò a menar imprecazioni, quando si ricordò che la sua porta la toppa della chiave ce l'aveva, e allora pensò: "ho capito a cosa serve il mio mazzo di chiavi con l'unica chiave".

Entrato, gettò il cappello fradicio di pioggia e di delusione sul gancio a muro, che dal gran peso della pioggia e della delusione si staccò, trascinando con sè due mensole, un trumò, uno scrittoio Luigi XVI, un'abasgiur Luigi XIII, un quadro della nonna di McSblarf in stile Antonietta XVII, due poster di donne nude, alcune bottiglie di Jack Daniels vuote, altre bottiglie di Jack Daniels semivuote, alcuni bicchieri di Jack Daniels semisvuotati, alcune partite di rhum di contrabbando, un pelusce della nonna di McSblarf in stile Luigi XVIII, alcune incudini di polistirolo, un panino ai citrioli e melanzane che aveva conosciuto Tempi Migliori, dei citrioli e delle melanzane che avevano conosciuto Tempi Migliori, alcuni fermacarte di polistirolo che avevano conosciuto Tempi Migliori, una civetta imbalsamata che aveva conosciuto anche lei i Tempi Migliori, un vecchio grammofono spelacchiato con su un vecchio vinile dei Tempi Migliori, gruppetto jazz dixieland che aveva conosciuto tempi migliori.

McSblarf avanzò barcollando nel corridoio, andò a sbattere contro un armadio malridotto e tarlato, l'armadio si fracassò al suolo con gran fracasso, bastava spostare l'accento, ne uscirono alcune bottiglie di Jack Daniels Semivuote, altre bottiglie di Jack Daniels vuote, alcuni bicchieri ancora pieni a metà di Jack Daniels, altri bicchieri già vuoti a metà di Jack Daniels, un ritratto della nonna di McSblarf in carriola con le mutande viola, McSblarf gli voleva molto bene, alle mutande viola, difatti dall'armadio sfasciato saltarono fuori anche quelle, alcuni martelli di polistirolo, una collezione di paperelle da bagno di gomma datate stile Luigi XVI, altre paperelle di gomma da bagno stile Luigi XVII, una paperella di gomma stile Luigi XXX, alcuni poster di donne seminude, altri poster di donne completamente nude, altri poster ancora di donne vestite da palombaro in pose discinte, un frattempo, due imprevisti, cinque probabilità e dieci alberghi da mettere in Viale Traiano.

McSblarf si tolse l'impermeabile fradicio di pioggia e di delusione; lo gettò sull'attaccapanni, che si schiantò sotto il gran peso delle delusioni, e cadde a terra, trascinandosi dietro un tavolino di vetro con sopra alcune bottiglie di Jack Daniels seminvuote, altre bottiglie di Jack Daniels semivuote, alcuni sassi di polistirolo pesante, un ritratto di Nonna McSblarf travestita da Nonna di McSblarf, alcuni bicchieri ancora semipieni di Jack Daniels, altri bicchieri già semivuoti di Jack Daniels, un pareo.

L'Investigatore Privato McSblarf si gettò sul divano, che si sfondò sotto il peso dei suoi 150kg di lardo, pioggia e delusioni, e rovinò sul pavimento trascinando con sé i cuscini con su ricamato il ritratto della Nonna di McSblarf, il gatto scemo di McSblarf che dormiva beato sul divano, il topo di casa McSblarf che dormiva beato accanto al gatto scemo di McSblarf, alcune pulci leptospirotiche che dormivano beate sul pelo del topo che dormiva beato accanto al gatto scemo di McSblarf, alcuni panini ai citrioli e melanzane che dormivano beati e muffivano indisturbati fra i cuscini del divano di McSblarf, la carriola della Nonna McSblarf, un altro paio di mutande viola di Nonna McSblarf, eh, che donna previdente, aveva sempre un cambio di biancheria, alcune bottiglie di Jack Daniels ancora piene di polistirolo, altre bottiglie semivuote di Jack Daniels piene a metà di mutande viola, un bicchiere pieno a metà di Jack Daniels con dentro la dentiera della Nonna McSblarf.

McSblarf si spaparanzò, iniziò a guardare il soffitto, che era bucato, e una goccia cadeva, e gli cadeva proprio in fronte, e McSblarf imprecò :

"Ma quando cazzo la smette di piovere?"




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